Nella sua professione di ginecologa ha assistito a scene davvero commoventi, ma questa le mancava davvero: dopo aver seguito la nascita di una bimba destinata all’adozione, al padre naturale è bastato tenerla in braccio pochi istanti per decidere di tenerla sempre con sé.
Lui si è rivelato subito un uomo sensibile e simpatico, ma anche abbastanza imbranato, così lei si offre di dargli una mano anche in casa. Dopo i primi giorni, però, si accorge che non sa nemmeno lui se quella che ha provato fin dal primo istante per lei e i suoi capelli biondi sia davvero attrazione fatale, ma lui si è intestardito nella conquista dell’unica donna che non gli è caduta ai suoi piedi al primo sguardo. Anzi, lei ha reagito alle sue avances in modo perentorio: “Io sto bene da single, non voglio un uomo fra i piedi!” Con un sotterfugio riesce a procurarsi l’indirizzo di dove lavora, si presenta dal titolare dell’ambulatorio e la scoperta di essere stato sottratto ai suoi veri genitori provoca tormenti e incertezze. Prima di presentarsi a loro decide di fare qualche ricerca. A questo scopo si reca nel Kentucky per ottenere informazioni da un’impiegata presso la “sua” famiglia. L’iniziale proposito di usarla come fonte di notizie si scontra però col sentimento che nasce travolgente tra i due. Ma al rientro da un week-end di passione scopre che è impossibile credere che l’amico, morto da eroe due anni prima, fosse veramente implicato nel riciclaggio di diamanti rubati. Come rispondere agli inquietanti interrogativi della piccola nascitura?
J.G.
Chiunque sia J.G. (trattandosi di materiale postato da Franz, facile immaginare trattarsi di jolie jeune fille), lode per questo raccontino ambiguo quanto basta. Inscì, avèghen!
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Mio Carissimo, attendevo con impazienza vita da parte sua. Lei mi affascina, sa? Sa leggermi dentro, ha saputo cogliere l’Ambiguità, alquanto nascosta.
Votre,
J. G.
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Cz, ho ciccàto: J.G. è òmo. Fa istèss, a volte pure gli òmi traggon fuori qualcosa di scritto e meritevole.
Niente di personale, a presto, neh (vacaputànga, son mìa figure, ‘ste chì)
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La libreria di Bùsi non val il suo scorno, Monsieur Jovanni. Non si adombri – e neanche mi volga le spalle, ché la carne è debole, alla fin fine, e in un’altra vita vendevo lux e camay.
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