Il Piccolo manuale di spiritualità è una specie di test: serve a capire quanto siamo stati fagocitati dalla superficialità imperante o se abbiamo acquisito la capacità – o meglio, ricevuto il dono – di fermarci, accedere a una zona di silenzio, aprire il cuore a un messaggio più denso di quello dei mass media, il messaggio dell’amore vero.
Bisogna sfondare i sensi, dicono i Padri. Ciò è possibile solo se accediamo al nostro vero sentire: il desiderio più intenso – spesso deviato – viene rivolto, finalmente, nella giusta direzione.
Tutti i lettori più sensibili ci hanno fatto la stessa confidenza: al primo impatto ci è sembrato difficile; poi, leggendo e rileggendo, è stato come se si aprisse la mente, anzi, il cuore. Si entra, così, nel ritmo giusto di lettura: un paragrafo alla volta, negli interstizi della propria giornata, per impregnarla dello Spirito.
Non abbiamo scelto una linea dogmatica, quella delle definizioni: il criterio è fenomenologico, la declinazione della vita spirituale nella ferialità del quotidiano, la trasformazione di pensieri, parole e azioni al contatto con la profondità dell’amore. Ne nasce una descrizione dei criteri esistenziali di chi aderisce alla dimensione dello spirito, secondo il noto elenco di san Paolo nella Lettera ai Galati (5,22): “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. Oggi ci sono varie proposte, nel campo della spiritualità, ma poche entrano nel nucleo incandescente dei principi vitali, che ciascuno di noi può fare suoi se decide di aprirsi alla luce necessaria per fare verità nel cuore, alla forza e alla grazia che consentono di oltrepassare le resistenze e la paura, affinché tale verità, chiaramente svelata, sia pienamente accolta e condivisa.
Ne risulta un vademecum alla portata di tutti, nel momento in cui si attinge all’immagine di Dio che siamo. Il libretto è per chi non ha fretta, perché sa che il successo esistenziale richiede di donare qualcosa che non vogliamo più perdere, il tempo: dimenticandolo, finiamo col perdere la vita.
Il Piccolo manuale, dunque, è un progetto di esercizi spirituali sempre attuale, fatto per chi coltiva in sé un desiderio di conversione concreta. Il primo annuncio di Gesù è stato questo: cambiate, cioè, amate. Speriamo di aver dato un nostro, infinitesimale contributo.
Nella società multicriminale ogni genere di delinquenti può dare libero sfogo ai propri istinti malvagi. La morale della favola dovrebbe essere che la società multicriminale è un modello sbagliato, ma il martellamento mediatico sulla violenza sessuale darà ai nostri illuminati governanti il pretesto per restringere ulteriormente i diritti civili dei maschi. Così il sistema prende due piccioni con una fava, estendendo allo stesso tempo criminalità e femminismo !
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ci sono così tanti modi per stuprare una donna che non bastano tutti gli arsenali del mondo o gli scudi spaziali per difenderla dal mostro.
in mancanza d’altro ecco i numeri dei centri di aiuto per le donne, sembra che organizzino anche corsi gratuiti di autodifesa.
VALLE D’AOSTA
AOSTA CENTRO DONNE CONTRO LA VIOLENZA
Federazione Casa delle Donne c/o Consulta Regionale Femminile della Valle d’Aosta Viale dei Partigiani, 52 – 11100 AOSTA tel. 0165-238750; fax 0165-42242
PIEMONTE
TORINO Associazione Volontarie del Telefono Rosa
Via Assietta 13/a, 10128 Torino; MAIL tel. 011-530666 – 011-5628314; fax 011-549184 telefonorosa@mandragola.com – tel rosa@show.it – visita il sito
ASSOCIAZIONE DONNE CONTRO LA VIOLENZA c/o Casa delle Donne Via Vanchigia, 3 – 10124 TORINO tel. 011-8122519; fax 011-837479
CUNEO
TELEFONO DONNA c/o ARCI
Via Carlo Emanuele, 34 – 12100 CUNEO tel. 0171-631515
LIGURIA
GENOVA
CENTRO ACCOGLIENZA DONNE MALTRATTATE c/o UDI
Via Cairoli, 14-7 – 16125 GENOVA tel. 010-2461715; fax 010-2461716
LA SPEZIA
TELEFONO DONNA – Associazione Codice Donna c/o UDI
Via Corridoni, 5 – 19100 LA SPEZIA tel. 0187-703338
SAVONA
TELEFONO DONNA c/o Consulta della Provincia
Via Sormano, 12 – SAVONA tel. 019-870065
LOMBARDIA
BERGAMO
AED (Associazione Educazione Demografia) FEMMINISMO
Passaggio Canonici Lateranensi, 22 – 24121 BERGAMO (Parcheggio: Via Camozzi, 95 – scala D) tel. 035-244337; fax 035-235660
COMITATO PROVINCIALE CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE c/o Consultorio AIED (Associazione Italiana Educazione Demografica) Via Angelo Mai, 18/c – 24100 BERGAMO tel. 035-232600; fax 035-213230
COMO
TELEFONO DONNA
Via Grandi, 21 – 22100 COMO tel. 031-279355; fax 031-262839
BRESCIA
ASSOCIAZIONE CASA DELLE DONNE
Via S. Faustino 38 – 25122 BRESCIA tel. 030-2400636
CASALE MONFERRATO
CENTRO DI ACCOGLIENZA ARTEMISIA – SANTA TERESA di IL SENTIERO
Segreteria: Via Pergolesi, 11 – 20100 MILANO Direttore Dott. Luigi Campagner cell. 348-4901857 Dott.ssa Monica Gulden m.gulden@ilsentiero.org tel 02 4547189; fax 02-45471170: ilsentiero@ilsentiero.org
CREMA
COMITATO DONNE CONTRO LA VIOLENZA c/o Camera del lavoro
Via Carlo Urbino, 9 – 26013 CREMA tel. 0171-631515
MANTOVA
TELEFONO ROSA
Via Dario Tassoni, 14 – 46100 MANTOVA tel. 0376-225656
LECCO
TELEFONO DONNA c/o UDI
Via Parini, 6 – 20053 LECCO tel. 0341-363484
MERATE
CASA ELENA MONACO di IL SENTIERO
Flora Ferrais tel. 039-9908968; fax 039-9903921; ilsentiero@ilsentiero.org – http://www.ilsentiero.org
MILANO
CASA DI ACCOGLIENZA DELLA DONNE MALTRATTATE
Via Piacenza, 14 – 20135 MILANO tel. 02-55015519; fax 02-55019609
IL SENTIERO
Via Pergolesi, 11 – 20100 MILANO Direttore Dott. Luigi Campagner cell. 348-4901857 Dott.ssa Monica Gulden m.gulden@ilsentiero.org tel 02 4547189; fax 02-45471170: ilsentiero@ilsentiero.org
MONZA
CENTRO AIUTO ALLE DONNE MALTRATTATE – CADOM
Via Mentana, 43 – 20052 MONZA (MI) tel. 039-2840006; fax 039-2841351; cadom_monza@tin.it – http://www.cadom.it
PAVIA
ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DONNE CONTRO LA VIOLENZA
Porta Pertusi, 6-A – 27100 PAVIA tel. 0382-32136
TRENTINO ALTO ADIGE
BOLZANO
CASA ALLOGGI PROTETTI-VEREIN HAUS
Geschutzen Wohnungen des Katholischen Familienerbandes Sudtirols 39100 BOLZANO – Casella Postale 103
ASSOCIAZIONE GEA
Centro d’Ascolto Antiviolenza via del Ronco 17 39100 Bolzano tel. 0471-513399 fax. 0471-513398 Linea d’emergenza attiva 24 ore su 24 Numero verde: 800 27 64 33
MERANO
PER LE DONNE, CONTRO LA VIOLENZA FUR FRAUEN, GEGEN GEWALT
Corso Libertà, 184 – 39012 MERANO (BZ) tel. 0473-222335; fax 0473-222140
RIVA DEL GARDA
ASSOCIAZIONE CULTURALE TELEFONO DONNA
Viale 1° Maggio, 1 – 33066 RIVA DEL GARDA (TN) tel. 0464-556000
TRENTO
ASSOCIAZIONE LAICA FAMIGLIE IN DIFFICOLTA
Via S. Francesco d’Assisi, 10 – 38100 TRENTO tel. 0461-235008 – 233528 TRENTO vedi RIVA DEL GARDA
CENTRO ANTIVIOLENZA DI TRENTO Via della Dogana, 1 – 38100 TRENTO tel. 0461-220048; fax 0461-223476/233528; centroantiviolenzatn@tin.it – http://www.centroantiviolenzatn.it
FRIULI VENEZIA GIULIA
TRIESTE
GOAP Centro antiviolenza Via S. Silvestro 3-5 – 34132 TRIESTE tel.-fax 040-3478827; info@goap.it – http://www.goap.it
VENETO
PADOVA
CENTRO VENETO PROGETTO DONNA
Via Beato Pellegrino, 16 – 35100 PADOVA tel. 049-8753627
TREVISO
TELEFONO ROSA
Via Canova, 44 – 31100 TREVISO tel. 0422-53022
VENEZIA – MESTRE
ASSOCIAZIONE DONNE CON LE DONNE c/o Centro Donna
Viale Garibaldi, 155-A – 30174 VENEZIA-MESTRE tel. 041-5342991; fax 041-5342862
CENTRO ANTIVIOLENZA c/o Centro Donna
Via Garibaldi, 155-A – 30174 VENEZIA-MESTRE tel. 041-5349215; fax 041-5342862
VERONA
TELEFONO ROSA di VERONA
Via Poiano, 26 – POIANO (VR) tel. 045-550770; fax 045-8709847
VICENZA
DONNA CHIAMA DONNA
Via Torino, 11 – VICENZA Tel; fax 0444-542377; bogarf@iol.it
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
CASA DELLE DONNE PER NON SUBIRE VIOLENZA
Associazione gruppo di lavoro e di ricerca sulla violenza alle donne Via dell’Oro, 3 – 40124 Bologna tel. 051-333173; fax 051-3399498
GRUPPO GIUSTIZIA UDI
Via Castiglione, 26 – 40124 BOLOGNA tel. 051-232313 – 236849
S.O.S. DONNA
Via XXI Aprile, 3 – 40134 BOLOGNA tel. 051-43435
CESENA
TELEFONO DONNA c/o Centro donna
Piazza del Popolo, 9 – 47023 CESENA (FO) tel. 0547-356462; fax 0547-356329
FAENZA
SOS DONNA c/o Centro tutela diritti
Via Bubani, 7 – 48018 FAENZA (RA) tel. 0546-664386; fax 0546-27182
FERRARA
CENTRO DONNA GIUSTIZIA c/o UDI
Via Terranova, 12-B – 44100 FERRARA tel. e fax. 0532-247440
FORLI’
GRUPPO DI LAVORO SULLA VIOLENZA ALLE DONNE c/o Centro Donna Via Tina Gori, 58 – 47100 FORLI’ tel. 0543-30590 – fax. 0543-34736
MODENA
CENTRO CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE C/o Casa delle donne Via del Gambero, 77 – 41100 MODENA tel. 059-361050; fax 059-361369
GRUPPO GIUSTIZIA
Via del Gambero, 77 – 41100 MODENA tel. 059-366012; fax 059-374710
PARMA
ASSOCIAZIONE CENTRO ANTIVIOLENZA
Via del Farnese, 23 – 43100 PARMA tel. 0521-238885; fax 0521-23894
RAVENNA
LINEA ROSA
Via Garatoni, 12 – 48100 RAVENNA tel. e fax 0544-216316
TOSCANA
AREZZO
ASSOCIAZIONE CONTRO LA VIOLENZA E IL MALTRATTAMENTO SULLE DONNE
Piazza Santa Maria in Gradi, 4 – 52100 AREZZO tel. 0575-355053; prontodonna@interfree.it
EMPOLI
CENTRO AIUTO DONNA LILITH c/o Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli
Via XX Settembre, 17 – 50053 – Empoli (Firenze) tel. 0571-725156
FIRENZE
CENTRO DONNE CONTRO LA VIOLENZA “KATIA FRANCI” c/o Associazione Artemisia
Via del Mezzetta, 1 – 50135 FIRENZE tel. 055-602311 – (abuso minori) 055-603234
GROSSETO
CENTRO PARI OPPORTUNITA’ AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO
Via Oberdan, 14 – 58100 GROSSETO tel. 0564-20027; fax 0564-2118
LIVORNO
CENTRO DONNA Servizio del Comune di Livorno
Via Largo Strozzi – 57100 LIVORNO tel. 0586-890053
CENTRO TUTELA CARDIACA PER DONNE E MINORI
Via Pieroni, 27 – 57100 LIVORNO tel. 0586-887009
LUCCA
ASSOCIAZIONE LUNA ONLUS
Via SS. Annunziata, 915 – 55100 SS. Annunziata (LU) tel. 0583-997928; mail@associazioneluna.it – http://www.associazioneluna.it
PISA
TELEFONO DONNA c/o Associazione Casa della donna
Via Galli Tassi, 8 – 56100 PISA tel. e fax 050-561628
MARCHE
ANCONA
CASA DELLE DONNE – TELEFONO ROSA
Federazione Casa delle Donne c/o Donne e Giustizia Via Cialdini, 23 – 60122 ANCONA tel. 071-204680
UMBRIA
PERUGIA
TELEFONO DONNA c/o Centro per le Pari Opportunità Regione Umbria Palazzo Maltauro, Via Fontivegge 51, 06124 Perugia Numero verde: 800861126
LAZIO
LATINA
TELEFONO DONNA c/o Centro Donna Lilith
Via D’Azeglio, 19 – 04100 LATINA tel. 0773-664165; fax 0773-48035
ROMA
CENTRO DONNA L.I.S.A.
Via Rosina Anselmi 41-42 tel. 06-87141661 – 5811473; fax 06-87230457; donneingenere@tiscalinet.it – http://www.centrodonnalisa.it
CENTRO ANTIVIOLENZA c/o Associazione Differenza Donna
Viale di Villa Pamphili, 86-B – 00100 ROMA tel. 06-5810926 – 5811473; fax 06-5811473
TELEFONO ROSA
Via Tor di Nona, 43 – 00100 ROMA tel. 06-6832690 – 6832820
ABRUZZO
CHIETI
TELEFONO ROSA c/o Associazione Il filo di Arianna
Via Cesare De Lollis, 23 – 66100 CHIETI tel. 0871-347999
L’AQUILA
BIBLIOTECA DELLE DONNE MELUSINE c/o AIED
Via dell’Annunziata, 7 – 67100 L’AQUILA tel. 0187-703338
PESCARA
TELEFONO ROSA
Via Modesto della Porta, 24 – 65124 PESCARA tel. 085-64535; fax 085-691345
MOLISE
CAMPANIA
CASERTA
EVA CENTRO ANTIVIOLENZA
Via Maddalena, 34 – Maddaloni CE tel. 0823-204145
CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA, GRUPPO GEA, NIDOROSA Associazione Spazio Donna Onlus c/o ASL CE1 Via Unità Italiana, 3 (ed. ex ENPI) – 81100 CASERTA tel. e fax 0823-492600; tizcarne@tin.it
TELEFONO ROSA dell’Associazione Spazio Donna Onlus c/o ASL CE1
Via Unità Italiana, 3 (ed. ex ENPI) – 81100 CASERTA tel. 0823-354126 (mar e ven h. 9-12; mer e gio h. 16-19)
W.I.N. WOMEN IN NETWORK
Piazza Vanvitelli, 71 – Caserta; via Quartiere Vecchio 37, Casagiove CE wincoop@interfree.it
NAPOLI
CENTRO ASCOLTO ANTIVIOLENZA c/o Centro Donna
tel. 081-5755015 Centro Antiviolenza lun-ven h. 9-13- tel. 081-5750717 Consulenza Legale tel. 081-5752300 lun-ven h. 9-12 Centro Donna; fax 081-5751878; centrodonna@comune.napoli.it
ONDA ROSA Associazione di volontarie
Via Carducci, 29 – 80100 NAPOLI tel. 081-426368
SPORTELLO INFORMATIVO DONNA c/o Associazione Culturle “La città che vogliamo”
Biblioteca Comunale “G. Dorso” Piazza Zanardelli – Secondigliano NA tel. 081-7540185 lun h. 10.30 – 12.30, gio h. 16.00-18.00
SPORTELLO ROSA Gruppo della CGIL
Via Torino, 16 – 80100 NAPOLI tel. 081-7856296; fax 081-5543082
SALERNO
LINEA ROSA c/o Associazione Spazio Donna
P.zza Veneto, 2 – 84100 SALERNO tel. 089-254242
PUGLIA
BARI
CENTRO ANTI VIOLENZA c/o Associazione Aracne
Via Lombardi, 12 – 70100 BARI tel. 080-5218389
BRINDISI
IO DONNA c/o Centro Documentazione Donna
Via Cappuccini, 8 – 72100 BRINDISI tel. e fax 0831-522034; associazioneiodonna@supereva.it – info.supereva.it-associazioneiodonna
BASILICATA
POTENZA
TELEFONO DONNA c/o AVIS Associazione telefono donna
Via Volontari del sangue, 1 – 85100 POTENZA tel. 0971-441114
CALABRIA
COSENZA
TELEFONO ROSA c/o Centro contro la violenza delle donne “Roberta Lanzino”
Via Caloprese, 56 – 87100 COSENZA Centro tel. 0984-3631 – Telefono Rosa 0984-36211
LAMEZIA TERME
TERME CENTRO LILITH
Via Garibaldi, 83 – 88046 LAMEZIA TERME (CZ) tel. 0968-201713
SICILIA
CATANIA
TELEFONO ROSA c/o UDI
Via Cantarella, 6 – 95125 CATANIA tel. 095-505372
MESSINA
CEDAV ONLUS – CENTRO DONNA ANTIVIOLENZA
Via Campo delle Vettovaglie, 98122 MESSINA tel. 09715426- 800225858; fax 090 670931
PALERMO
CENTRO DI ACCOGLIENZA PER DONNE IN DIFFICOLTÀ c/o UDI
Via XX Settembre, 57 – 90141 PALERMO tel. 091-327973
SARDEGNA
CAGLIARI
ADVOCATE – c/o Arcidonna La Luna Nera
Via Barcellona, 80 – 09128 CAGLIARI tel. 070-652675
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@1
[…]
intelligenti pauca
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@Fides&Ratio
Il solo guardare una donna è considerato violenza sessuale. Ci sono già state sentenze della magistratura in questo senso. A proposito, ma se gli uomini violentano e uccidono le donne perchè le donne cercano la loro compagnia ? E poi perchè non si vietano per legge i rapporti eterosessuali, così finalmente avremo risolto il problema per sempre ?
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Io li ho fatti questi corsi. Servono almeno tre anni per riuscire a pensare di potersi difendere alla pari. E nel caso di uno stupro di gruppo non c’è corso di autodifesa che tenga. Chiunque abbia fatto arti marziali sa che prima dei tre anni di studio e allenamenti intensivi non si può oggettivamente pensare di scontrarsi con una persona violenta, molto arrabbiata, estremamente motivata all’aggressione.
E qualcuno poi mi dovrà spiegare perché debbo passare il mio tempo libero a seguire un corso di boxe o altro, e a pensarmi in guerra con il mondo, se non è nella mia indole l’idea di menare le mani. Io voglio poter camminare tranquillamente nella strada, non stare metà del mio tempo ad imparare il full contact. Nello stesso periodo di tempo potrei invece, ad esempio, imparare l’arabo o il cinese. Lo Stato delega a me la mia difesa. Ma poi, ammesso che riesca a bloccare uno stupratore, provo ad immobilizzarlo e a chiamare la polizia, posso essere controdenunciata per sequestro di persona. E’ già successo. E mi vieta anche di usare spray da difesa. E rimette gli stupratori in libertà dopo due giorni. Ma fateci il piacere.
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mi ha stupito che un sito come questo abbia postato questo video.
Mi sembra un “atto di violenza” scagliato contro l’intelligenza degli uomini e delle donne.
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@Michele Fabbri
A quelli che la pensano come te, non bastano mille ruote di reincarnazione per rinascere civili. Vai a vivere in una caverna e munisciti di clava, tu e i tuoi “diritti civili dei maschi”.
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Bisogna che questa feccia dell’umanità che stupra si renda conto una volta per tutte che il suo gesto orripilante porrà fine alla sua futura libertà d’azione. Ma perchè questo avvenga è necessario che i magistrati, TUTTI, non diano gli arresti domiciliari a chi stupra o commente altre violenze su donne e bambini. Bisogna che il messaggio sia Forte e chiaro, niente sconti, niente pietà per questi bubboni infetti della società. E non ci sono scuse che tengano tipo droghe o altri intrugli.
Mi sembra questo l’unico modo per scoraggiare gli istinti bestiali di certa gentaglia. Forse le palestre non servono a molto se la legge non viene applicata con la massima severità.
Per non ripetermi, concordo col commento 7 di Bianca.
E che si vergognino quei giudici che per reati simili danno gli arresti domiciliari.
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Sottoscrivo in pieno Bianca e Jolanda.
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siccome sono sempre carina e gentile “caro michele”, ci tengo a sottolineare che soprattutto certa imbecillità di pensiero permette lo stupro. e come ti hanno già detto le mie sorelle, vabbè che c’è libertà d’opinione, ma il profondo pensiero espresso in #1 non è propriamente entusiasmante. ecco, comincerei da certi omuncoli: vieterei loro di aprir bocca, nonché di aver commercio con le donne, tanto per essere democratica e femminista. uomini che dicono fascistate come queste le donne vere neanche li vedono. però, alla bisogna un cazzotto glielo sanno appioppare e anche un calcione di quelli giusti negli ammennicoli, tanto per gradire.
no: niente sconti.
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giudicate voi:
fino al 1996 non esisteva una legge che punisse il reato di stupro come reato contro la persona, nel 1999 la cassazione ha assolto uno stupratore affermando che se la donna indossava i jeans non poteva esserci stato stupro, altro caso quello della quattordicenne stuprata al cui violentatore sono state concesse le attenuanti perché la ragazza non era vergine e veniva da un ambiente degradato, così per il caso Reggiani allo stupratore omicida sono state concesse le attenuanti generiche perché la donna si era difesa.
come vedete la legge non esiste o se esiste è ridicola, così accadrà che lo stupratore di capodanno, cui sono stati concessi i domiciliari, reo confesso, incensurato, senza precedenti penali e di buona famiglia, al 99% non farà nemmeno un giorno di galera anche quando fosse condannato col massimo della pena, proprio perché ha confessato :chiederà il rito abbreviato, e poi l’affidamento ai servizi sociali et voilà, alla ragazza l’ergastolo di una ferita che non guarirà mai, perché non si guarisce da uno stupro, allo stupratore una pacca sulla spalla e non farlo più che non sta bene.
le leggi? e chi farà le leggi severe che occorrerebbero in questi casi, in uno stato in cui persino il reo confesso gode della presunzione di innocenza?
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Credo che Michele Fabbri sia quella nullità che si firmava Satana, e che ora ha avuto la decenza di mettere nome e cognome, così si può anche vedere il suo blog e ricordarsi che i fascisti sono tra noi… Bleargh.
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E anche in questi spazi: sostengo e sottoscrivo quanto denuncia Bianca [ e tutti i CHI degni di dirsi: umani ].
Quanto a lei [ e alla molta meschina mischia di “come lei” ], Michele Fabbri, mi permetto di esprimerle TUTTA la PENA – che mi suscita. Non mi dico “femminista” [ e, visto che Lei PUBBLICA, non “perverta” le parole a suo piacere. Il gioco lo conosco bene ] e frequento meravigliosi UOMINI, amici e fratelli, ricercandone la compagnia e il calore.
Detto questo: porti RISPETTO! Per chi [ senza distinzione di genere maschile/femminile ] ha subito e ancora sanguina. Nel caso continuasse nella sua illimitata idiozia – non esiti a contattarmi. La aspetto – di persona. Sulla strada e senza schermi.
Chiara
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“Io voglio poter camminare tranquillamente nella strada, non stare metà del mio tempo ad imparare il full contact.”
Bianca, capisco e idealmente condivido l’idea; sarebbe molto bello se non esistessero i crimini e i criminali, ma così come il gioielliere gira armato per difendere la valigetta portavalori forse varrebbe la pena per ciascuna di noi apprendere metodi di autodifesa, visto che non di cose si tratta ma di noi stesse, inoltre un corso di autodifesa non ha molto a che fare con il full contact ma, se è fatto bene, è un percorso psicologico nel quale si cerca di imparare a non essere agnello sacrificale, vittima, e in situazioni di pericolo, riuscire a mantenere un atteggiamento di consapevolezza.
certo se poi gli stupratori vanno in giro in branco serve a poco, ma forse non fare niente sperando in un mondo di buoni sentimenti non aiuta granché. se avessi una figlia femmina la iscriverei ad un corso di autodifesa già a tre anni.
su michele fabbri non mi pronuncio, credo che ci vorrebbe una legge per impedire la libera circolazione dell’imbecillità, ma purtroppo il legislatore latita.
F&R
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Michele, trovo le parole dei tuoi commenti (1 e 4) profondamente ingiuste e lontane dal prevalente sentimento maschile. Quanto al “solo guardare (con insistenza?) una donna” credo che tutt’al più possa considerarsi violenza privata, ma non certo sessuale, e come tale perseguito legalmente.
Da parte maschile bisogna imparare ad accettare il “no”, anche se fa male; anche se ad altro uomo, a molti altri uomini quella donna dice “sì”. Un mondo dove una donna – non solo madre, sorella, amica, fidanzata – può essere violentata impunemente dal primo prepotente (italiano o straniero) in crisi ormonale fa davvero schifo.
Mi spiace doverlo ammettere, ma in questi casi sarei davvero drastico: nome e volto del violentatore su un sito pubblico e, nei casi di violenza consumata, anche la pace dei sensi. Va creato il tabù sulla violenza, ma senza guerre sante, e con la doverosa prudenza nell’accertare e sanzionare il reato.
La conoscenza di qualche mossa può essere utile ed efficace, in qualche caso – e credo che sia questo il senso del post – anche se, come dice giustamente Bianca, è impensabile doversi costruire una capacità difensiva che richiede tempo ed energie negative, implicando violenza, l’approntamento alla (pur giusta) reazione; come già detto, senza considerarne l’inutilità in molti casi (perché ad attaccare è un branco, perché si viene minacciati con le armi).
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<<forse varrebbe la pena per ciascuna di noi apprendere metodi di autodifesa
Ma io sono d’accordo. Sono così d’accordo che lo ero anche a vent’anni, quando mi sono trasferita in una grande città, non avevo una macchina e giravo sui mezzi pubblici di notte. Conosco a memoria il decalogo di come camminare, dove non camminare, che tipo di atteggiamento avere nel camminare, cosa devono pensare mentre ti guardano camminare, cosa è pericoloso che pensino, cosa tenere a portata di mano, cosa urlare, dove colpire. Ho "perso" quattro anni della mia vita a studiare il Tae Know Do e il combattimento da strada. A vent’anni, tutte le sere, tornando a casa, in tensione perenne, come se vivessi in un territorio di guerra. E so, che tante donne il nemico ce l’hanno dentro casa, che dorme nel loro stesso letto. Semplicemente, trovo non sia giusto vivere con questa tensione costante. Voglio essere protetta anche dallo Stato. Vorrei potermi sentirmi sicura. E vorrei che si potessero sentire così tutte le donne del mondo.
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in una grande città sono nata e cresciuta, in una grande città continuo ad abitare, so che il mostro non è solo lo sconosciuto ma si annida spesso in famiglia, ma parlare, denunciare, criticare, mostrare dove lo stato è assente,protestare per l’assenza di leggi, educare i propri figli al rispetto dell’altro, non significa aspettare senza fare niente per difendersi. Potremmo estendere all’infinito questo discorso per esempio all’uso smodato del corpo femminile di cui le stesse donne si fanno complici: chi ha visto e protestato per la pubblicità di dolce e gabbana, quasi un’istigazione allo stupro di branco? http://www.corrierecaraibi.com/images/Dolce-Gabbana.jpg
chi ha saputo dell’ultima polemica a napoli per una pubblicità in cui si mostravano donne palesemente maltrattate da uomini in divisa?
http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/4581166
lo stupro è l’apice di una sottocultura maschilista a cui troppe donne ancora si sottomettono. (veline &C., ma se proviamo a dire che è ora di finirla con tette e culi al vento passiamo per oscurantiste e bacchettone)
F&R
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sono pienamente d’accordo con F&R. e che dire dell’uscita geniale del nostro esimio premier, quella che uno stupro ogni tanto è fisiologico, altrimenti bisognerebbe mettere un militare appresso ad ogni “bella ragazza italiana”? tutte le stuprate sono belle? sono giovani? non mi pare. luogo comune del cavolo che corrisponde nella mentalità alle tette&culi all’aria. quelli che abbondano sullo schermo a tutte le ore dagli esordi della -sua- tv commerciale. da drive-in in poi. il pesce puzza dalla testa.
orgogliosa di essere oscurantista e bacchettona. un bel par de ciuffoli.
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lo stupro è una pratica violenta liberatoria attuata dalla psiche che ri-lascia o lascia trapelare immense ferite volente subite a monte dell’intenzione stessa della violenza. La violenza è una pratica nefasta contaminante e fortemente inquinante, non che educativa in quanto pregna di risoluzioni imperative adottate dai poteri forti.
Il fine di tale pratica impartita dalla e alla psiche, nella sua metodologia pedagogica, non sempre manifesta volere di strategie eversiva nascosta, ma rientra (come nel caso dello stupro sessuale) quale concetto inconscio di “gustizia” trasformanta in colere di “vendetta”. Nella repressione sessuale e nella “male-educazione” sessuale, si nascondono i veri motivi di tale “vendetta” scatenata da una “mancata giustizia” a monte. Il diritto e dovere di essere amati, esulano dal concetto di procreazione della vita a fini vendicativi, ma lo stupro lo dimostra apertamente, quando il carnefice confonde in un urlo unico, il profondo dolore con l’estremo godimento.
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eh?
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Concordo con Lucy, eh?
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mi accodo, eh?!
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Questa volta vi ho davvero colpiti nel vivo ! Ne deduco che il femminismo è il vostro “Sancta Sanctorum”. Alcuni dei vostri commenti erano “vagamente” intimidatori. Però mi permetto di darvi un piccolo consiglio: prendete la vita un po’ più alla leggera ! E tenete sempre presente questa citazione:
“il maschio è un pezzo di merda !”
Valerie Solanas
MANIFESTO PER L’ELIMINAZIONE DEI MASCHI
@Lambertibocconi
Sì in effetti io ero quello che si firmava Satana, ma poichè con quel nome mi hanno esorcizzato, sono tornato col mio vero nome. In effetti io sono una nullità, ma qualcuno di questi commentatori è forse una celebrità ?
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dispiace deluderla, michele, ma l’unica cosa chiara qui è che il nostro Sancta Sanctorum è un luogo a lei sconosciuto, si chiama intelligenza.
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e buon gusto.
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Michele Fabbri – mi ripeto e Le ripeto: Lei non è “vagamente” imbecille. Lei è veramente
[ e tutto il banale/superficiale/insulso possibile! ].
E colgo e CORREGGO il suo consiglio/citazione: non TUTTI i maschi sono ” pezzi di merda ”
[ pure: alcuni restano un girone sotto il CONCIME – che il letame, in qualche modo, è più utile! ].
E se ” prendere la vita un po’ più alla leggera ” implica paupulare il male, prefisco prendere la vita [ e la via ] pesante/pensante.
E la vita di chi è spezzato [ da uno stupro ] lei la conosce? La rispetta? Non è ” cosa sua “, certo. Dal come ” si firmava ” immagino abbia da orchestrare orrori quotidiani…
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Gli orrori quotidiani li orchestrano i volonterosi sostenitori della società multicriminale (di cui sono vittima anche le donne violentate, ma ovviamente voi avete estrapolato dal mio commento solo le parole funzionali alle vostre tesi)
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a Lusy, Gena e Jolanda… perplesse?
La violenza è sempre una manifestazione sessuale della psiche, una pratica pedagogica attuata dai sistemi forti e dalla stessa forza. Alla forza si oppone altrettanta forza, come negli interventi susseguiti a difesa di una pratica o modello di essere donna. Vi ricordo che esiste anche la violenza sessuale della donna sulla donna, specie per fini vendicativi e rezionari.
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e rezionari? erezionari? mon dieu quel lapsus!
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Enea, forse le scuole dell’obbligo le abbiamo fatte un po’ tutti. Credo che non ci sfuggano le dinamiche che producono e spingono violenza.
Il punto sono le leggi che vanno applicate con severità proprio per scoraggiare la violenza.
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a difesa di una pratica o modello, ma de che? a difesa della donna, punto. se la violenza sessuale è una manifestazione della psiche bisogna proprio convenire che l’omini so’ teste de c….! enea, non me le metta così su un vassoio d’argent!
il #29 so’ io. mia figlia ogni tanto mi slogg(i)a.
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la vera forza non ha niente a che vedere con la violenza.
la violenza è sempre dettata da
forti turbe psichiche.
chi non sa governare la psiche ne soffre, non sa governare gli istinti…
la forza è tutt’altra cosa.
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A parte il fatto che è Lucy, è la tua tesi che non convince.
La violenza è una pratica nefasta contaminante e fortemente inquinante, non che educativa in quanto pregna di risoluzioni imperative adottate dai poteri forti.
Lo stupro non mi pare una pratica educativa.
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è sì che lo è invece. l’omini je vonno dà alle belle ragazze, itagliane e non, na lezione, così s’aricordassero n’antra vorta d’escì de casa co le minigonne, o de tornà tardi dar lavoro da sole senza no straccio d’accompagnatore. te dò na lezione così mpari e non fai più la svergognata. è chiaro? semprice, limpido, come li diritti de li maschi e i doveri de le femmine. è scritto naa natura fin daa notte dii tempi.
è scritto che chi c’ha a forza la usa e che non ce l’ha s’attacca. ar c…., possibbirmente.
sono scissa, scusatemi. ogni tanto di fronte alla grossolanità mi scappa fuori l’alter ego, generalmente una certa signora ines(se) der tibburtino tre.
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Uno stupro è un crimine, al pari di un omicidio, della riduzione in schiavitù, delle lesioni, delle percosse e dei maltrattamenti. E’ un atto di violenza e di sopraffazione, che esclude da ogni con-vivenza civile, è barbarie che, mi par di capire, resiste saldamente nella testa di alcuni..ma anche gli assassini, gli schiavisti e gli psicopatici continuano ahimè ad affollare la scena (dis)umana…Viola
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Non vi sembra il caso di rimandarli, con biglietto rigorosamente di sola andata, uno ad Ásgarðr e l’altro nella Troade? Lì avranno modo, sicuramente, di trovare i pari coi quali disquisire e ai quali elargire l’afrore marcio dell’incommensurabile cialtronaggine machofascista profusa in questo thread.
fm
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Concordo con Francesco. Chissà poi perché le nullità con idee di merda non si accontentano di stare nel loro mare magnum di siti di croci celtiche e di musica antagonista… Chissà che cosa li attira fuori dal recinto… Forse il fatto che sono implicitamente spalleggiati dal governo, potrebbe essere? Allora vengono a fare delle incursioni in maschera sporca qui, nella nostra civile sala da ballo. E ve lo dice una che ha amici (pochi) ma veri uomini leali e intelligenti nella cosiddetta “destra radicale” e che ha scritto un libro per la Società Editrice Barbarossa. Persino in quel mondo ci sono delle differenze.
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cara Lucy
il mio sgrammaticare parole, ha diverse origini: questa tastiera obsoleta e dura, le mie dita grosse, e la mia scarsa pressione quando digito,mettimoci pure l’antipatico Vista, la scarsa mia vista nel leggere su di un monitor settato dai miei colleghi ad altissima risoluzione, la mancanza di privacy mentre digito ecc.
La mio pc preferito si trova altrove ed è interdetto – per mia volonta’- da Internet.
quando scrivi:
“e rezionari? erezionari? mon dieu quel lapsus!”
La parola originale era “reazionari”… e fin li, ci potevi arrivare senza deviare sessualmente, peche’ noto in te’, un parallelismo tranviario quando ti esprimi; ciò ti da modo di essere oltranzista e incapace di leggere nei meandri della mente altrui. Se questo sito è stato fondato da intelligenze poetiche , allora mi darai ragione quando certe tue terminologie grotteschee e violente sono fuori luogo. Capisco il tuo rancore ed espressioni violente quando ti erigi paladina delle donne stuprate, ma vedere lo stupro a tutti i costi come reato al quale opporre uno stupro giuridico, mi sembra fuori luogo per la giustizia stessa.
Lucy, la giustizia non deve essere una macchina repressiva. Quel modello di giustizia, è obsoleto e destroide. La giustizia ci deve dare modo di parlare ed analizzare e giudicare gli eventi, senza lasciarci coinvolgere dai piani eversivi dei media antcipatori che in queti anni, hanno tutto da guadagnare nel massacrare la giustizia sperando di trasformarla in una macchina erogatrice di “vendette”.
Lo stupro e la giustizia non sono rotaie dello stesso sistema tranviario, ma devono restare due strade e due discipline ben distinte.
L’intelligenza giuridica deve saper analizzare i singoli eventi e cercare un rimedio contro le cause che hanno scatenato il “reato”, porgendo al Parlamento le motivazioni extra-reato per spingerli a leggiferare al meglio e non inibire il reato stesso con un reato legale. Poi , se al posto di pensatori brilanti mandiamo in parlamento degli idioti tratti dall’ avan-psettacolo televisivo, allora le tue parole forti calzano a meraviglia con quegli “eletti”.
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io leggo, di solito, molto al di là. ed è pure un difetto.
in secondo luogo sono un’inguaribile ragazzaccia.
se fai il paio, viene fuori che, leggendo al di là, purché ci sia da leggere, e da ragazzaccia, mi scappa la battuta becera consapevole. guarda: credo che ci sia poco da far distinguo. quando si tratta di indifesi mi rimangio in un sol boccone anni e anni di riflessione democratica e di educazione all’amore. divento una furia: sarei per la pena di morte. dico sarei. e mi dà fastidio chi mi tiene la lezioncina e chi mi viene a stuzzicare con la spazzatura nauseabonda da “cul-tura di destra” che per me è l’ossimoro più smaccato che c’è. per me
stupro= tolleranza zero,
chiacchiere fumose su maschi e femmine e femminismo e femminilità= gamma oscllante da noia mortale a imbufalimento.
vedi tu.
ah: anche questa tastiera è granitica e il pc monta un sistema a manovella.
quella del parallelismo tramviario non l’ho mai sentita.
che qquarcuno se piji a vorte na tranvata, quello sì!
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Lucy
a proposito di “pena di morte” come tu “istintiva-mente” vorresti attuare, ti do una dato fresco sulle vedove irakene di guerra: sono un milione e più.
Tali vedove, oggi, essendo prive di una protezione economica, politica, militare e maschile (i mariti), sono alla mercè dei seviziatori di ogni Nazione (iraqueni compresi), che li, stanno innietando la democrazia occidentale. Quindi, quando t’invito a charire le motivazioni degli stupri, vuol dire che se non rimuovi le cause: violenza chiama solo violenza.
Le soldataglie passano alla violenza carnale quando repressi sessualmente a lungo. Hanno provato gli americani a iniettare le donne nel corpo d’armata, quali amice, ma sono tornate tutte incinte o seviziate dai loro stessi commilitoni. Come mai?
Sono mai stati puniti iresponsabili?
Quando alla violenza si risponde con la violenza, ecco venire alla luce cio’ che asserivo: la violenza quale formula pedagogica per diffonderla e inquinare i rapporti sociali.
Questo vale anche a Roma e d’intorni, visto che i romani , dal “ratto delle sabine” in poi non hanno mai perso quel vizietto.
A chi giova tutto ciò?
Non certo alle partite di pallone o ai corsi di cuicito o alle palestre di pallavolo e di autodifesa.
IO chiudo il “battibecco” perche’ diventa degenerante seguire questo filone.
Lo conosco… lo conosco ben.
Cordialmente.
Enea
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I commenti di questo post, leggo con piena anima: mi fanno commozione.
Grazie a tutte e a chi.
Mi dispiace non vedere molti commenti dalla parte degli uomini…
Uno stupro non si dimentica mai.
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