Antonella Bukovaz, Al dissolversi di un paesaggio (parte 1)
Antonella Bukovaz, Al dissolversi di un paesaggio (parte 2)
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Antonella Bukovaz (Cividale del Friuli, 13 giugno 1963) è originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno, nelle valli del Natisone. Lì ha cresciuto le sue figlie, e scritto poesie che sono confluite in un libro, “Tatuaggi”, edito da Lietocolle (2006). Dal 1995 ha partecipato a diverse rassegne di arte contemporanea in Italia e in Slovenia; dal 2005 si dedica prevalentemente alla poesia e alle interazioni tra parola, suono e immagine in forma di lettura, videopoesia e video-audioinstallazione. Ha realizzato i suoi lavori collaborando con i musicisti Sandro Carta, Marco Mossutto, Hanna Preuss, Antonio Della Marina. Nel 2008 ha scritto “Storia di una donna che guarda al dissolversi di un paesaggio” con le musiche di Teho Teardo e le immagini video di Leonardo Gervasi. Collabora alla realizzazione di Stazione di Topolò/Postaja Topolove. Insegna, in lingua slovena, nella scuola bilingue di San Pietro al Natisone. Vive a Cividale del Friuli.
“STORIA DI UNA DONNA CHE GUARDA AL DISSOLVERSI DI UN PAESAGGIO”
“Terra, non è questo quel che tu vuoi, invisibile risorgere in noi?” R.M.Rilke, IX elegia
In questo testo si compone verso dopo verso la suggestione della sparizione come passaggio. È il mio canto stanziale che si fa parola nomade e apre, ingloba, sputa e riaccoglie al proprio interno. Il paesaggio si sradica e trasloca per spalancarsi altrove. Con il neon Mario Mertz, artista multiforme esponente della corrente dell’arte povera, scrisse “Se la forma scompare, la sua radice è eterna”. Seguendo questa traccia ho cercato un sistema capace di rappresentare il processo a spirale del divenire della natura. La salvezza insita nella sua saggezza. Mi rivolgo e parlo direttamente a lui: al paesaggio. Invoco la sua forza, l’essenza fisiologica della vita, perché operi un risanamento. È un’invocazione ma è anche una lotta, un’imprecazione, un sacrificio affinché tutto sparisca e rinasca a nuova vita. Ciò che scompare infatti contiene, annuncia, indica, rivela un luogo più interno, più profondo per farsi seme…
Una volta ho avuto la fortuna di ascoltare Antonella dal vivo. Per me un fremito sotto la pelle.
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assolutamente affascinante, che voce! Grazie Giuseppe.
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ANTONELLA HA UNA VOCE SENZA POLVERE
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irrimediabilmente rapito dalla voce di antonella.
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rarefazione il flusso, e calamita nell’ipnosi della voce delle parole:
quel che s’allarga, radice d’acqua, dalla spirale dei dissolvimenti
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sapevo di non conoscerti
e ora
il fascino che sprigioni
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A tratti forti, ma sottile come l’aria in alta quota
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