Dalla raccolta “La giostra celibe”
Figura abbraccia un’altra Figura
Rarefatta l’aria
non c’è dio
caldo
a tenere accanto
questo
del tanto sparito:una puntura nel bosco,
un comando, una gara, dei segni.
Non c’è bisogno,
dirselo a mente:
copri col corpo il mio niente.
Figura vuole portare Figura in un altro posto
Vieni nella terra tra i vermi
nelle fiamme che fanno
e non fanno niente.
Quando tocchi un animale lo vedi che è vivo.
Hai paura che è vivo.
Ho paura,
lo vedo che è vivo
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La giostra celibe
è un piccolo gioiello
che riesce a fare due cose importanti
dimostra che le parole sanno rischiarare il buio
e che la ricerca delle ossessioni sa dare scoperte e rivelazioni di indubbio valore poetico
un segno un lampo nel buio
quando le tocchi queste piccole parole danno calore sono vive
figure che diventano liriche
e c’è amore fame grida disperazione incanto spessore
che corre dietro a un sogno verso un nuovo giorno
una nuova lingua
che sente le cose ricordate annerite spezzate rinate
come un sorriso sopra la sua voce
una poesia da mandare a memoria
e per sempre
Marilena Renda è nata a Trapani e vive a Milano
insegna traduce e scrive poesie bellissime
[Enorme ringraziamento a Monica Mazzitelli che ha reso possibile tutto questo!]
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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Poesie bellissime, Marilena.
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sono davvero sensibili e bellissime queste liriche di Marilena
e ringrazio qui per averne fatto dono
e un grazie a Monica per il supporto
un caro saluto
c.
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volutamente sospese in un vuoto pneumatico con sottese l’ironia e la crudeltà dadaista, a difesa e attacco di chi “lascia ” e chi “latra”, al di sotto una faglia antichissima; mi ricordano per certe atmosfere i lavori di Giovanna Marmo, brava Renda
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bella, bella questa silloge, un dettato di grande asciuttezza e di percezioni fisiche acutissime, ne sono veramente colpita
è come se fosse una storia, non individuata, rastremata, di solenne anonimità, una storia di silhouettes, che si muove (o dispiega l’impossibilità di muoversi?) attraverso la variatio – indaga la violenza della relazione spargendone via il tempo, i personaggi, i fatti, lasciandone solo “figure” di grande inquietudine per quel loro dolore tagliente e pur senza volto
brava renda, lode alla rete che permette questo, grazie monica e carmine 🙂
rx
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grazie a te renata per l’attenzione e il commento prezioso
un caro saluto
e un abbraccio a viola amarelli
c.
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Leggo una visione materiale e tragica della vita,lavorata su di una costruzione
poetica libera,ove il verso si contrae ed esplode.Nel verso c’è sempre però una
speranza nel domani,che è la poesia stessa.
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