da qui
Jorge Luis Borges
Le cose
da Elogio dell’ombra, Einaudi, Torino, 1971
(Traduzione di Francesco Tentori Montalto)
Interpretato da Luigi Maria Corsanico
Astor Piazzolla – Vuelvo al Sur (solo de bandoneón)
Pablo Picasso, Natura morta – 1918
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Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da gioco e la scacchiera,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d’una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un’aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete!
Dureranno piú in là del nostro oblio;
non sapranno mai che ce ne siamo andati.
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Jorge Luis Borges – Las cosas
Elogio de la sombra, Emecé Editores, Buenos Aires, 1969
El bastón, las monedas, el llavero,
la dócil cerradura, las tardías
notas que no leerán los pocos días
que me quedan, los naipes y el tablero,
un libro y en sus páginas la ajada
violeta, monumento de una tarde
sin duda inolvidable y ya olvidada,
el rojo espejo occidental en que arde
una ilusoria aurora. ¡Cuántas cosas,
limas, umbrales, atlas, copas, clavos,
nos sirven como tácitos esclavos,
ciegas y extrañamente sigilosas!
Durarán más allá de nuestro olvido;
no sabrán nunca que nos hemos ido.
Le cose infinite, tanto più infinito l’uomo che le ha vissute.
Bellissima
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Quante cose, (…)
ci servono come taciti schiavi…
ma forse gli schiavi siamo noi
Grazie!
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Bellissima e attenta analisi del tempo che viviamo….la chiusa mi piace anche se triste, naturalmente ma le parole poetiche la rendono …dolce malinconia
Buona serata
.marta
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Ascolti questi versi e torni a risentire la vita, ormai obliata. Cose, solo semplici cose la’ dov’era il cuore del’uomo. Grazie
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