La croce fa paura. Ricorda la morte, il cimitero, qualcosa di oscuro, doloroso. Portare la croce significa soffrire. Quello che del nostro Dio non digeriamo, sin dai tempi dei capi dei Giudei, è il Crocifisso: è sconveniente, soprattutto se ha intenzione di scaricare la croce su di noi.
Eppure il segreto è proprio qui: in questa miscela di rinuncia e povertà; nell’andare contro se stessi, nel restare nascosti, nell’essere, in estrema sintesi, crocifissi con Cristo. Solo così è possibile risorgere, sperimentare la felicità senza più ostacoli. Non lasciamoci sfuggire la carta vincente, la formula infallibile: la Pasqua.
La croce non piace a nessuno…è naturale…ma fa parte della vita…Lui ci ha promesso con prove certe la gloria…questo è il vessillo che ci guida…questo è ciò che conta…la croce è gloriosa…
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“”IN HOC SIGNO VINCES””
Credo che chi vuole toglierla di mezzo abbia solo paura di dover,prima o poi nella vita,farsene carico.
Ma per quelli non gravera’ tanto il peso di quel legno, quanto il Sangue versato dal Crocifisso.
…”tutto il popolo esclamò :”il Suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli”(mt 27,25);
…e noi ne siamo ‘la numerosa discendenza’ promessa!
Ecco,allora facciamo un pezzetto ciascuno di quel legno affinché ci resti nella mente e nel cuore per sempre!
Anche dovessero farla sparire da luoghi pubblici,uffici,scuole..ecc..ecc…
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Da soli non andiamo lontano, non siamo nessuno per sopportare certi pesi. Chiedere con umiltà il Suo aiuto, e chi ne ha di più chieda anche per l’altro che, talvolta, può sentirsi così solo, arido, da non non avere più la forza nemmeno di alzare gli occhi al Cielo.
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Quello che del nostro Dio non digeriamo, sin dai tempi dei capi dei Giudei, è il Crocifisso: è sconveniente, soprattutto se ha intenzione di scaricare la croce su di noi.
Queste parole hanno il potere di sintetizzare tutti i dubbi e le insofferenze verso la Sapienza di Dio, che è sapienza di Croce.
“Eppure il segreto è proprio qui”.
Impossibile alla sola natura comprenderlo, e soprattutto viverlo, soltanto la grazia può operare nell’uomo una tale trasformazione interiore.
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La rinuncia non toglie. La rinuncia dona. Dona la forza inesauribile dell’infinito. (Martin Heidegger)
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