L’albatro
Sovente, per diletto, i marinai catturano degli albatri, grandi uccelli marini che seguono, indolenti compagni di viaggio, il bastimento scivolante sopra gli abissi amari.
Appena li hanno deposti sulle tavole, questi re dell’azzurro, goffi e vergognosi, miseramente trascinano ai loro fianchi le grandi, candide ali, quasi fossero remi.
Com’è intrigato e incapace, questo viaggiatore alato! Lui, poco addietro così bello, com’è brutto e ridicolo! Qualcuno irrita il suo becco con una pipa mentre un altro, zoppicando, mima l’infermo che prima volava!
E il poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride dell’arciere, assomiglia in tutto al principe delle nubi: esiliato in terra, fra gli scherni, non può per le sue ali di gigante avanzare di un passo.
*
L’Albatros
Souvent, pour s’amuser, les hommes d’équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.
À peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l’azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d’eux.
Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu’il est comique et laid!
L’un agace son bec avec un brûle-gueule,
L’autre mime, en boitant, l’infirme qui volait!
Le Poëte est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l’archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l’empêchent de marcher.
in Les fleurs du mal (1857); trad. di Attilio Bertolucci
*
Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra,
non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d’amore.
in La Terra Santa (1988)
*
Charles BAUDELAIRE, Les fleurs du mal (1857)
I fiori del male
versione in prosa di A[ttilio] B[ertolucci]
introduzione di Giovanni Macchia, presentazione di Giovanni Raboni
“I grandi libri”, Garzanti, Milano, 1975
Alda MERINI, La Terra Santa (1984)
in Fiore di poesia. 1951-1997
a cura di Maria Corti
Einaudi Tascabili, Torino, 1998
Pingback: Ornithology 7. Baudelaire e Merini | Crudalinfa
grazie Giovanna di proseguire il filo degli albatros baudeleriani, da qui: https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2010/09/18/lalbatros/
"Mi piace""Mi piace"
Ho riletto le precedenti versioni e questa di Bertolucci mi muove/convince di più. Chissà se Alda Merini non abbia letto il testo di Baud prima di scrivere il suo. Grazie, Giovanna.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie a voi. Sì, Sparz, il tuo post sull’albatros è tra i più amati del blog…
"Mi piace""Mi piace"