Rovina
Di sera, quando le campane suonano pace,
seguo i voli meravigliosi degli uccelli
che in lunga schiera, simili a pie file di pellegrini,
scompaiono nelle chiare lontananze dell’autunno.
Vagando per il giardino semibuio
sogno i loro destini più radiosi
e sento appena l’orologio scattare.
Così seguo oltre le nuvole i loro viaggi.
Allora un alito mi fa tremare di rovina.
Il merlo geme tra i rami sfrondati.
Oscilla la rossa vite su grate arrugginite,
mentre, macabra ronda di bimbi smunti
intorno a bui pozzi che si sgretolano,
nel vento abbrividendo si chinano astri blu.
Verfall
Am Abend, wenn die Glocken Frieden läuten,
Folg ich der Vögel wundervollen Flügen,
Die lang geschart, gleich frommen Pilgerzügen,
Entschwinden in den herbstlich klaren Weiten.
Hinwandelnd durch den dämmervollen Garten
Träum ich nach ihren helleren Geschicken
Und fühl der Stunden Weiser kaum mehr rücken.
So folg ich über Wolken ihren Fahrten.
Da macht ein Hauch mich von Verfall erzittern.
Die Amsel klagt in den entlaubten Zweigen.
Es schwankt der rote Wein an rostigen Gittern,
Indes wie blasser Kinder Todesreigen
Um dunkle Brunnenränder, die verwittern,
Im Wind sich fröstelnd blaue Astern neigen.
1909; trad. di Antonio Porta a cura di Dario Borso
*
I corvi
Sul nero paesaggio s’affrettano
a mezzogiorno i corvi con duro strido.
La loro ombra sfiora la cerva passando
e li si vede a volte sostare accigliati.
Oh come turbano la bruna quiete
in cui un campo s’abbandona all’estasi,
come donna colta da grave presentimento,
e li si sente a volte azzuffarsi
intorno a una carogna in qualche luogo fiutata,
e a un tratto volgono il volo a nord,
e dileguano come un corteo funebre
nell’aria tremante di voluttà.
Die Raben
Über den schwarzen Winkel hasten
Am Mittag die Raben mit hartem Schrei.
Ihr Schatten streift an der Hirschkuh vorbei
Und manchmal sieht man sie mürrisch rasten.
O wie sie die braune Stille stören,
In der ein Acker sich verzückt,
Wie ein Weib, das schwere Ahnung berückt,
Und manchmal kann man sie keifen hören
Um ein Aas, das sie irgendwo wittern,
Und plötzlich richten nach Nord sie den Flug
Und schwinden wie ein Leichenzug
In Lüften, die von Wollust zittern.
in Die Bauern (1913); trad. mia, sulla base di:
Georg TRAKL, Le poesie
traduzione di Vera degli Alberti e Eduard Innerkofler
prefazione di Claudio Magris
“I grandi libri”, Garzanti, Milano, 1983
*
Il trepido saliscendi dei merli
tesse le ultime foglie gialle e brune
dei ciliegi – ma lontani
affondano i corvi nella nebbia
senza un suono
lividi cachi
pendono tra i rami
Auf und ab leise die Amseln weben
die letzten Blätter, zitronengelb und dunkelbraun,
der Kirschbäume – aber fern
sinken die Raben im Nebel
lautlos
ganz feucht, Kakifrüchte
neigen durchs Gezweig
(Mattino di metà novembre che imita Trakl)
Giovanna Menegus, Quasi estate
“Voluminaria verde”, ExCogita, Milano, 2017
L’ha ripubblicato su Paolo Ottaviani's Weblog.
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