
Invochi il respiro, la giusta
posizione del cuscino, l’accento
che dai limiti del mondo giunge qui,
apre le finestre, chiama
ogni poesia alla guarigione.
Non ha più contorno
la ferita che abitava nel seno,
preme sui vetri e sulle pentole,
esce tra i semafori
della Prenestina, grida che niente
diventerà parola, che tutto
era scritto.
Milo De Angelis, Tema dell’addio, Lo Specchio, Mondadori, 2005, p. 75.
Il potere della poesia di saper leggere dentro, sorprende, commuove, lascia senza parole, riscalda, suscita sentimenti di gratitudine insieme alla consapevolezza di non essere soli.
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Contrasti laceranti, opposti che coesistono.
Poesia molto intensa.
Grazie.
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