Semplicità.
Forse è questo di cui ha bisogno l’umanità.
Molti di noi probabilmente non l’hanno mai conosciuta davvero.
La semplicità di uno sguardo, di una parola gentile, di un sorriso. La semplicità del silenzio, del compleanno in famiglia, di un bel film.
I pensieri nella mente sono diversi, hanno più spazio, arrivano in profondità e si riesce a coglierli nella loro essenza.
Semplicità, ancora semplicità.
Osservando da lontano prati, alberi e terrazzi, sembrano quasi un miraggio.
La natura si sta risvegliando, come ogni anno.
Ogni anno che non l’abbiamo apprezzata abbastanza, ogni anno che l’abbiamo guardata di sfuggita.
Lei instancabile ci parla ancora, ci parla sempre.
Ogni anno prova a trasmetterci lo stesso semplice messaggio di nuova vita, di speranza, che oggi diventa quasi una incitazione a reagire, a credere, per poi stupirsi di nuovo, come non si è mai fatto.
Semplicità.
La vera semplicità non è per nulla semplice, ma, forse, la cosa più difficile.
Credo che Emmanuele ha espresso questo concetto in tutta la sua complicatissima – semplicità.
Grazie Emmanuele!
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Riflessione profondissima, quella di Emanuele, nella sua semplicità, che non è certo sinonimo di facilità, anzi. Ci invita a ritrovare in noi la capacità di stupirci ancora e gioire del nostro stupore. Solo con un nuovo sguardo il mondo si trasforma e ci trasforma.
Grazie Emanuele!
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