
Ecce video
In memoriam E.H.
ritrovato nel suo appartamento
nove mesi dopo il decesso
seduto davanti alla tv
I.
Morì fissando il suo Televisore
la sfera di cristallo del presente,
guardava il Niente e ne vedeva il cuore,
cercava il Cuore e non vedeva niente.
Chi sfidò il lezzo del buio malfermo
si accorse che veniva dall’Illeso,
non dal Morto, ma dal Morente Schermo,
non dal Corpo, bensì dal Video acceso.
Carogna divorata dagli insetti,
il Monitor frinisce e brilla breve
senza più palinsesti e albaparietti.
La Sua vita larvale svanì lieve
(goal, quiz, clip, news, spot, film, blob, flash, scoop, E.T.),
circonfusa di niente, effetto neve.
C’è poco da aggiungere a questi versi che toccano un punto critico della civiltà contemporanea: l’incrocio tra solitudine e mezzi di comunicazione. Nella bolgia dei social si rischia di perdere la propria identità, che richiede ritmi lenti, profondità di sentimenti e intuizioni, affetti reali. La persona morta e ritrovata nove mesi dopo davanti alla tv, è il simbolo drammatico di questa nuova solitudine: chissà per quanto tempo di fronte alla salma hanno continuato a vorticare voci, musiche, immagini: messaggi rivolti a un cadavere, per giunta abbandonato, dimenticato da tutti. Un grado zero della comunicazione che denuncia il fallimento della parola commerciale, dei grandi potentati che chiudono in gabbie dorate, dettando le regole di una relazione defunta prima di nascere.
Che la morte solitaria di E. H. non sia inutile: che l’”effetto neve” cominci a lasciare il posto al sole caldo e reale dell’amore.
guardava il Niente e ne vedeva il cuore,
cercava il Cuore e non vedeva niente.😔
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Inquietante e folgorante allo stesso tempo…
Nel settecentesimo anniversario dalla morte di Dante, speriamo che la divina bellezza dei suoi versi possa contribuire a risvegliare le coscienze al “sole caldo e reale dell’amore”.
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Anche da vivi spesso siamo come salme davanti allo schermo.
Un monito anche al risveglio del senso critico.
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