
Non è sempre amabile, la croce, anzi: in molti la fuggono, ne provano timore o repulsione. Mi riferisco alla croce con Gesù, eliminata dalle pubbliche aule, per non offendere i membri di altre religioni, o anche il buongusto e il buonumore. Perché tenere appesa un’immagine di morte? Non è più tonificante un bel paesaggio, una sciarpa arcobaleno, o una colomba, buona per tutte le stagioni?
Sembra che Cristo abbia sofferto inutilmente, che nulla sia cambiato, nonostante il suo grande sacrificio. L’errore sta nel toglierlo di mezzo un’altra volta, nel non condividere la sofferenza, per completarne l’opera di liberazione: per salvare anime anche noi, sostenendo e amando quello sguardo, diventando cirenei di quell’amore.
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