Recensione di Giuseppe Panella
Davide Sapienza, La musica della neve. Piccole variazioni sulla materia bianca, Portogruaro (VE), Ediciclo Editore, 2011
La neve esercita il proprio fascino in maniera insistente, segreta, musicale, attonita. Viaggiare attraverso distese di neve che coprono chilometri e chilometri di territorio apparentemente vergine e inesplorato è più che un’esperienza di viaggio: è una dimensione nuova e sempre aperta dell’esistenza.
«Così dunque è la neve: essa cambia come una partitura, che è il cammino. La musica della neve invade le mie membra e io danzo. Se venite a fare il mio cammino, con le assi distese e la musica della neve che il nostro antenato delle terre bianche sentiva nel suo cammino, non sarà difficile comprendere che questa musica è il suono del silenzio che ci unisce nella condivisione. È la neve che muta nel corso delle ore dialogando con la luce e il clima; è la materia bianca da vedere con la gioia negli occhi, la neve capace di condurre l’uomo per vie sorprendenti che spesso passano per il desiderio di vita, amore e unità con quel qualcosa di infinitamente grande del quale facciamo parte» (p. 90).
Camminare e spostarsi nei territori innevati è, dunque, un’esperienza iniziatica che vale la pena di compiere comunque per ritrovare ed esplorare l’interiorità personale e scendere il più possibile nel profondo di se stessi. Quello della neve è un richiamo ancestrale che ritorna tutte le volte in cui essa viene vista un elemento fondamentale dell’esistenza e una sorta di collante tra i diversi stadi che la costituiscono. I vari momenti in cui è consistito l’incontro fondamentale con essa sono analizzati punto per punto dalla scrittura poetica di Sapienza. È il nodo centrale della breve ma intensa rapsodia che costituisce il libro. Non si tratta, nonostante la collana in cui è stato pubblicato, di un “libro di viaggio” bensì della descrizione di un’epifania che si apre con l’evento della neve e si chiude con la comprensione/dischiudersi del suo mistero profondo e totale. Di esso non si sapranno le ragioni ma solo la necessità che lo costituisce. La neve è la sostanza reale del mito che la rende una componente essenziale della vita umana. Sapienza non si nasconde questa realtà e la racconta con semplicità e coraggio di rischiare. Continua a leggere