
di Riccardo Raimondo
A una prima lettura, sembra che l’intero far poesia di K sia drammatico, in quanto drammatica ne è l’origine: stupore, tutto si capovolge, il drammatico diventa grammatica che definisce un mondo costruito da un ego spropositato che trancia via ogni fede precedente, fiducia, senso reale del tempo o regola di viaggio» – così Cristina Annino scrive nell’incipit della sua prefazione a Effekappa, l’ultima raccolta di versi di Franz Krauspenhaar (Zona Editrice 2011).
F. Krauspenhaar, molto più noto come narratore, esordisce in poesia nel 2005 con l’ebook
Champagne (poesie 1981-2005), per poi arrivare, attraverso percorsi e raccolte più o meno organiche e coerenti stilisticamente, a
Franzwolf nel 2009 – potrei dire: la sua prima vera raccolta (
qui trovate una mia recensione a
Franzwolf)
Effekappa rappresenta dunque, nel suo percorso poetico, la prova del nove, un approdo maturo attraverso il quale tirare le somme della sua evoluzione.
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