Dio vuole la totalità, la salvezza di tutti, per formare, di tutti, un solo corpo. L’amore collega, ricuce, riconcilia. La passione per l’unità è il segno caratteristico di Dio, il testamento di Cristo: distanti anni luce dal nostro egoismo inveterato.
Perché è così importante la preghiera? Perché è relazione, è credere nell’altro, riconoscere l’importanza della sua presenza. L’eterno bivio della vita è fra l’amore e l’egoismo: cosa vogliamo, l’uno o l’altro? Il primo porta con sé felicità, il secondo tristezza; il primo unità e pace, il secondo divisione. Dove vogliamo andare?
C’è un demone, uno spirito di contraddizione, dice il Cristo alla Bossis, che si accoppia all’egoismo: quando ci chiudiamo, serviamo noi stessi, ci contrapponiamo agli altri in vari modi. Ma la carità non si gonfia, e non avrà mai fine, mentre il pensiero di sé stessi finisce nel nulla. Dobbiamo essere attraenti, avere grazia con gli altri, per pacificarli. Vedere Gesù anche dove a noi sembra del tutto assente. Non rifiutare un dolore che sarà ricompensato con una gioia moltiplicata.