Buffe incomprensioni tra un peperoncino e un piatto di spaghetti
di Isabella Borghese
Siamo (anche) ciò che mangiamo e quello che ci inventiamo.
Se fosse un alimento Lei sarebbe una spezia. Ogni volta una differente. Dev’essere per quella dote riconosciutale dagli altri che la spinge, con naturalezza e spontaneità, ad assumere un ruolo differente a seconda delle circostanze. Ed è così che condisce le sue relazioni, con l’arte del rinnovarsi e quella della genuinità.
Se fosse un alimento, L’Altra, consegnerebbe agli spaghetti la sua bellezza, la sua fisicità slanciata e i suoi lunghi capelli castani. Ed è così che addolcisce i suoi legami, con l’armonia.
Le Due in cucina si incontrano in chiacchiere succulente come fossero, Lei con L’Altra, un semplice piatto di spaghetti al peperoncino.
L’amicizia, in fondo, ha bisogno di ingredienti capaci di amalgamarsi e accomodarsi poi con comodità su di un piatto bianco per donarsi con generosità ad altre bocche.
In cucina si nutrono molti legami. E proprio lì gli strofinacci, in genere, sono l’oggetto senza pregio. Non abbelliscono l’ambiente né gli assegnano particolarità, caratteristiche di cui sono fornite le tende che invece dopo la scelta con dedizione vengono appese con cura. Continua a leggere