Rocco Morandi, L’Appennino piemontese – Percorsi, paesaggi, natura e storia del tratto piemontese dell’Appennino (Tarka Edizioni, collana “Appenninica”)
Contributo introduttivo di Marco Grassano: “Su per balze e in anfratti” dell’Appennino alessandrino
Su per balze e in anfratti d’una solitudine dura
su valli deserte ormai
se non per l’attraversamento orizzontale e infinito
di farfalle…
(Attilio Bertolucci)
L’Appennino è forse, almeno col sereno, la parte più bella della Provincia di Alessandria; senz’altro è la più incontaminata, la più ricca di biodiversità. Per questo ci siamo permessi di denominare questa porzione di territorio “Appennino piemontese”, così come esiste l’Appennino emiliano di Bertolucci. Siamo tuttavia ben consapevoli di quanto la sua cultura e la sua Storia la leghino alla Liguria. Di ceppo ligure sono i dialetti che si parlano in Alta Val Curone, in Val Borbera e così fino all’Ovadese. “Ligure” è aggettivo che contraddistingue la toponomastica di molte località (Cantalupo Ligure, Cabella Ligure, Carrega Ligure…). Liguri erano le popolazioni residenti prima della colonizzazione romana. Continua a leggere