Buona lettura è una rubrica curata da Mara Pardini. Uno spazio per “assaggiare” libri buoni, ovvero utili, piacevoli, intelligenti, capaci di lasciare un segno nell’immaginazione di chi li sfoglia. Un taccuino per catturare le impressioni, i messaggi e le parole che escono di pagina in pagina ma anche per incontrare scritture nuove e legate all’attualità. Un angolo per parlare di libri e condividere il gusto di una buona lettura.
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Per Arkadia Editore, Paolo Ciampi ci regala una storia piena di vita reale dedicata al maragià di Firenze, detto “l’Indiano“, ovvero a quell’enigma di pietra che sorge nella zona della Cascine, nella periferia fiorentina e che commemora, appunto, il primo maragià arrivato in Europa poco più che adolescente.
L’intento dell’autore de Il maragià di Firenze è che non venga più considerato “l’Indiano di Firenze” venuto in Italia a morire giovanissimo, ma una “persona con vita dietro di sé“, seppur inabissatasi troppo presto. Ciampi ricostruisce così le vicissitudini del sovrano che appartiene al “Paese delle tigri e degli elefanti“, riflettendo su genealogie, successioni e regni che contraddistinguono il 1850 e gli anni successivi. E inizia a cercare l’India a Firenze, in quella Firenze che ancora per poco è capitale d’Italia e che attira il maragià per la sua bellezza, senza mai venire meno al pudore che avvolge le vite che ci hanno preceduto.
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