Il 17 novembre studenti in piazza in 50 città italiane per la Giornata di mobilitazione internazionale per il diritto allo studio, con manifestazioni contro i progetti di privatizzazione della scuola. Anche genitori, insegnanti e dirigenti protestano contro i tagli della “riforma Gelmini”. Ma il governo manda la polizia e il ministro dice: “Io vado avanti”.
Il soffitto di cristallo diventerà opaco
di Mario Piemontese
Il riordino delle scuole superiori prevede tagli, un finto obbligo di istruzione, un biennio ancor più canalizzante di quello attuale, sempre più scarse opportunità di mobilità sociale, l’anticipo del federalismo scolastico e la privatizzazione dell’istruzione. Continua a leggere