Ho letto Luce d’Agosto di William Faulkner da ragazzino, in un periodo difficile, giorni perduti in cui mi sentivo particolarmente isolato, senza prospettive, come spesso accade agli adolescenti. E come spesso accadeva in quella terra degli anni ‘70, la Bassaromagna che sembrava il profondo Sud degli Stati Uniti, coi suoi uomini lavoratori e razzisti, omofobi e duri. Il razzismo era una componente molto diffusa, anche se non c’erano i negri, essendo l’immigrazione un fenomeno ancora quasi sconosciuto (ma non l’emigrazione, con molti italiani che continuavano a raggiungere la Germania e la Svizzera in cerca di lavoro). Quindi il razzismo si indirizzava soprattutto verso i marocchini, cioè gli italiani meridionali. Respiravo quell’aria soffocante, lavoravo in fabbrica durante le vacanze estive ed ero costretto a subire i lunghi monologhi degli altri operai sui marocchini fannulloni (e speso questi discorsi venivano fatti proprio mentre si era imboscati a fumare e sonnecchiare), sui culattoni, e così via. Insomma, leggendo quel poderoso romanzo mi sembrava di esserci, a Yoknapatawpha. Continua a leggere
Bassa Romagna, Yoknapatawpha, Italia
2 Repliche